mercoledì

Qui tra il cielo e il cuore - Cap. 15 - Ingrid

-“Che cosa è successo Kaori? Perché Kazue è andata così di fretta?”-
-“Beh… non lo so. Qualcosa l’ha turbata e mi ha chiesto di portare via le medicine di Emi.”-
-“Bah… non è che per caso l’hai spaventata? Che le hai fatto?”-
-“Ehehhe… vuoi vedere come spavento te?”- disse brandendo un enorme martello “Se non stai zitto non parlerai mai più!”. Ryo alzò le mani in segno di resa.

La serata trascorse più o meno serena. Non avendo avuto l’ok di Kazue, Ryo, Shinji e Kaori restarono ancora ospiti di Miki e Falcon. Una certa preoccupazione però impensieriva Kaori. Kazue aveva visto qualcosa che non andava e la sua reazione non era “da cosa da niente”. Ne stava proprio parlando con Miki e Falcon subito dopo cena, mentre Ryo portava a letto Shinji crollato sul divano dopo aver letto qualche pagina dei suoi fumetti preferiti. Kaori sapeva che sarebbe arrivata una telefonata, ma quando il telefono squillò non poté fare a meno di sussultare. Miki, si alzò dal divano e lentamente sollevò la cornetta. La voce del Doc dall’altra parte non le piacque affatto. Kaori lo capì dall’espressione dell’amica che si fece troppo seria. Con un cenno della testa invitò Ryo, il quale era appena rientrato nel salotto, a raggiungerla. Lo sweeper avvicinò il telefono all’orecchio, invitando il Doc a parlare. La conversazione fu lunga. Ryo rispondeva a monosillabi o si limitava ad annuire col capo, come se il Doc fosse lì davanti a lui e potesse vederlo. Il suo sguardo rimase tutto il tempo puntato contro la parete bianca. Kaori, dal suo canto era impaziente di sapere e l’ansia le faceva mordere incessantemente il labbro inferiore. Miki si accorse della preoccupazione dell’amica e la invitò a rilassarsi offrendole una tisana. Quando Ryo chiuse la comunicazione con il Doc, erano tutti in religioso silenzio. Nessuno osava fiatare. Ryo teneva gli occhi abbassati, raccogliendo i suoi pensieri. Si sedette sulla poltrona che aveva occupato fino a poco prima. Ma continuò a non parlare. Quando Kaori, preso il coraggio a due mani, stava per dire qualcosa, lui alzò il suo sguardo sul tavolino al centro della stanza, sempre pensieroso. Kaori si bloccò. Sembrava che lui stesse per dire qualcosa. Certo non si aspettava quelle parole.
-“Emi non è morta per una malattia incurabile. L’hanno uccisa.”-





Rose aveva elaborato un piano. Semplice, ma a suo parere efficace. Quella sera ne parlò con Ingrid, la donna che doveva prendersi cura di lei. Evidentemente il marito non si fidava di lei, e in tutti quegli anni l’aveva fatta controllare; ma sicuramente lui non avrebbe mai immaginato che la donna cui aveva affidato la sorveglianza di Rose e Shin potesse, col tempo, tradirlo. Da semplice “mastino da guardia”, Ingrid era diventata amica di Rose e aveva preso a cuore le sue sorti. Erano diventate amiche e confidenti. Naturalmente con il suo “datore di lavoro” conduceva un doppio gioco: riferiva a lui solo quello che era più opportuno.
Ingrid aveva lavorato per diverse organizzazioni segrete. Per lo più all’estero. Questa era la prima organizzazione con base in Giappone. La lingua non era stata un problema. Era stata cresciuta come una perfetta macchina da guerra e durante il suo addestramento aveva imparato a parlare correttamente più di dodici idiomi. Non solo, tutti i ragazzi cresciuti dalla “RDYWD”, l’organizzazione che raccoglieva orfanelli in tutto il mondo per i suoi scopi, erano addestrati all’uso delle più comuni armi da guerra, da quelle tradizionali fino alle armi chimiche e biologiche. I “prodotti fatti e finiti” potevano così essere venduti più facilmente e ad un prezzo più alto. Ingrid non era affatto orgogliosa della sua vita precedente. Ma fino a quando non aveva incontrato Rose, non aveva idea che potesse esistere un altro modo di vivere la vita. Rose le aveva fatto scoprire un mondo diverso e il suo animo femminile era venuto fuori. Per questo aveva deciso di aiutare Rose nel suo piano di fuga. Inoltre, era venuta a conoscenza di cose che non avrebbe mai potuto immaginare. L’organizzazione da cui dipendeva adesso, infatti, conduceva dei lavori e delle ricerche che a lei non piacevano affatto. Aveva intuito che lì dentro non si lavorava per semplice e meschina ricerca di guadagno. Lì dentro lavoravano per qualcosa di malvagio, che andava al di là di ogni vile obiettivo militare.
Lei era entrata a far parte dell’organizzazione, quando questa era appena rinata. L’Union Teope, infatti, era stata falciata, ufficialmente, dalla polizia nipponica. In realtà essa non era mai stata smantellata. Semplicemente era rinata dalle sue stesse ceneri. Anche se nello scontro finale, il loro capo Shin Kaibara, e gran parte dei suoi uomini erano periti, questo non aveva minimamente scalfito la potenza dell’organizzazione, che era passata direttamente nelle mani di Ken Watanase, l’uomo in seconda, il marito di Rose. Ken aveva tutta l’intenzione di portare nuovamente in vetta la sua organizzazione. Non ne aveva cambiato il nome, era troppo orgoglioso per farlo. Il suo scopo era continuare il lavoro di Kaibara, e raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi.
Ingrid all’inizio, da brava macchina da guerra, aveva semplicemente portato a termine i suoi compiti, eseguendo gli ordini che le erano impartiti, senza obiettare né fare domande. Fino a quando il suo lavoro non divenne “tenere d’occhio Rose e proteggerla da eventuali pericoli”. Con la nuova consapevolezza di sé e del mondo, però aveva cominciato a dubitare di tutto e una nuova coscienza stava prendendo forma dentro di lei. Per questo aveva deciso che avrebbe aiutato Rose a scappare, a qualunque costo. Se fosse stata fortunata avrebbe persino potuto avere anche lei una nuova esistenza. Si sentiva già molto fortunata adesso: il lavoro affidatole con Rose le aveva già cambiato la vita e non si illudeva che le cose potessero ancora migliorare, ma la speranza non la abbandonava.
Proprio con questa speranza ascoltò attentamente Rose e rielaborò il suo piano rendendolo migliore e aumentando le probabilità di successo. Forse sarebbero riuscite a liberare Mick e Rose avrebbe avuto la sua libertà.



Nello stesso momento, a Shinjuku, Miki, Umibozu e Kaori ascoltavano Ryo senza emettere suono. Le parole dello sweeper si commentavano da sole. I tre erano letteralmente impietriti dalle novità che il Doc aveva comunicato. Stavolta le cose sembravano mettersi proprio male.

domenica

Quel che resta

-Papà?

-Si?

-Se nel mio petto non battesse il cuore della mamma... mi ameresti lo stesso?

-Si.

-Sii sincero papà.

-Lo sono.

-Mi avresti accolta a casa tua, mi avresti trattato come una figlia, se nel mio petto non fosse stato trapiantato il cuore di mamma?

-...

-Papà?

-Io...

-...

-Io non lo so. Probabilmente no.

-...

- All'epoca ero troppo sconvolto dal dolore per poter donare amore a qualunque essere umano. Probabilmente no, Shan In, non ti avrei amata allo stesso modo, cinque anni fa.

-...

-Ma adesso sì. Io ti voglio bene. E te ne vorrei lo stesso anche se nel tuo petto non battesse il cuore di Kaori.

-Papà...

-Kaori mi ha insegnato ad amare, Shan In. Probabilmente non ti avrei accettata subito se tu non avessi avuto il suo cuore. Sicuramente non ti avrei amata come adesso. Ma io, ora, ti voglio bene. Indipendentemente da tutto. Sei mia figlia. Sei un dono del cielo. Ed è questa la cosa più importante.

-Papà…

-Sei venuta da me per consolarmi, sei stata mandata da Kaori. Non potrei non amarti.

-Papà io...

-Tu mi hai salvato. Avrei posto fine alla mia vita se tu non mi avessi dato un'altra opportunità. Adesso ho una ragione di vita. E sei tu. Sei quell’angelo che aspettavo da quando Kaori è stata portata via da me. Mi hai dato un’altra vita.

-Papà... ma tu e la mamma...

-Io amo Kaori. Ancora adesso. Nonostante tutto. Anche se il suo corpo non è qui con me. Anche se non posso abbracciarla, non posso baciarla, non posso amarla, io… io sento il nostro amore... come l'aria che respiro: non la vedo... ma la sento entrare nei miei polmoni e darmi nuova vita. Ad ogni mio singolo respiro. Lei è qui con noi anche adesso. Lei c’è. Perché lei è amore.

-Papà...

-Non una lacrima A Shan. Non più. Non piangere mai. Io l'ho promesso a Kaori: non avrei mai più versato lacrime. E non lo farai nemmeno tu. Non ne hai ragione. Promesso?

-...

-Promettimi che non piangerai. Che sarai forte. Sempre. In ogni circostanza. In ogni momento. Anche quando io non sarò con te. Lo prometti?

-Si papà... ma io...

-Adesso vai A Shan. Non puoi continuare a vivere nella mia ombra. Shin Hon ti sta aspettando. Va da lui. E' tuo amico. Ti aiuterà nelle difficoltà.

-Ma io... io voglio restare con te.

-Non è più tempo di stare con me. Io devo vivere la mia vita. E tu devi spiccare il volo. Và con Shin Hon. E' un bravo ragazzo. Non temere.

-Papà!

-La vita è fatta così piccola mia. E’ fatta di gioia e di dolore. Di dolcezza e di sofferenza. E’ fatta di separazioni.

-Ma…

-Credimi… non si può farne a meno. E’ fatta di arrivi e partenze. Di addii. Bisogna farsene una ragione. È inutile vivere nel passato. O vivere nell’abitudine, nella paura delle novità. Si rischia di vivere nel dolore di quello che non c’è più, di quello che si è perso. O nella paura dell’ignoto.

-Papà io non voglio separami da te.

-E non lo farai. Le nostre strade, semplicemente, prenderanno direzioni diverse. Lentamente, naturalmente. E quando sarà tempo, io raggiungerò Kaori. Anche se il suo cuore resterà qui con te.

-Papà?

-Si, A Shan?

-In questo momento vorresti che ci fosse mamma Kaori qui con te. Non è vero?

-…

-Papà?

-Non chiedermi questo. Non voglio risponderti.

-Perché la risposta sarebbe: “Non sai cosa darei perchè Kaori fosse qui con me adesso, al tuo posto”?

-A Shan…

-Perché diresti “Vorrei che tu sparissi, che non fossi mai esistita e che Kaori non fosse mai morta”…

-A Shan, no…

-Papà io lo so cosa pensi… Preferiresti mille volte che io non esistessi e che qui, adesso, a parlare con te, ci fosse mamma Kaori. Non è vero?

-A Shan… io… Io non voglio ferirti.

-L’hai detto tu che la vita è fatta anche di sofferenze. Quindi rispondimi. Non ho paura di soffrire.

-A Shan… io non voglio che tu soffra.

-…

-Vieni qua… lasciati abbracciare. Ti avevo chiesto di non piangere. Non dubitare mai del mio amore. Non farlo mai. Anche se ti dicessi che sì, dannazione, vorrei che Kaori fosse qui con me… Ma questo non vuol dire che vorrei lei al posto tuo. Vi vorrei entrambe… E per uno strano gioco del destino… in parte questo è vero! Siete entrambe tra le mie braccia in questo momento e vi stringo forte… mia moglie e mia figlia…

-Papà…

-La vita mi ha dato tanto, Shan In. Lagnarmi di qualunque cosa sarebbe indegno da parte mia. La vita è stata molto generosa con me. Mi ha dato… ed ha anche preteso molto da me… forse più di quanto avrei potuto dare. Ma tutto sommato va bene così. Ho il mio piccolo angelo con me. L’ultimo miracolo di Kaori. Dobbiamo amare ed essere grati per tutto quello che abbiamo. E dobbiamo viverlo finché l’abbiamo. Io ho fatto tanti errori, il più grande dei quali proprio con Kaori. Non ho saputo amarla abbastanza, come lei avrebbe voluto, mentre lei era ancora in vita. E ora che non c’è, Dio solo sa quanto me ne pento. Non fare il mio stesso errore, A Shan. Ho vissuto perennemente nella paura di perderla. E quando ho deciso di non aver più paura, ecco che lei è volata via. Ed io l’ho persa davvero. Ti prego Shan In. Fa che questo errore serva da insegnamento almeno per te.

-Si papà… ci proverò.

-Shan In… lo sai che la mamma non avrebbe mai permesso che io mi uccidessi. Vero? Non è quello che lei vuole. Anche se ci avessi provato lei lo avrebbe impedito. Sempre. Non so come, ma l’avrebbe fatto. E quel che mi resta della mia vita voglio viverlo pienamente, come se lei fosse al mio fianco. Sei d’accordo?

-Si papà!

-Ti voglio bene A Shan.

-Anche io te ne voglio, tanto… papà...

sabato

Music About Me (seconda parte)

SE SEI TRISTE?

Thank God I found you - Mariah Carey
Se sono triste trovo qualcuno che mi consola! E per fortuna conosco diverse persone capaci di tirarmi su di morale!

SE SEI FELICE

Sound the bugle - Bryan Adams (Spirit O.S.T.)
Ok... si è inceppato di nuovo il riproduttore... questa è una canzone per chi è triste e depresso e deve trovare la forza per rialzarsi... non per uno che è felice! Vuol dire forse che quando sono felice, inevitabilmente, la tristezza è dietro l'angolo?!?!? No...... please!!!

COSA TEMI?

Northern star - Mel C
Effettivamente il mio essere troppo ingenua mi porta spesso ad essere ingannata e usata dagli altri...

LA VITA

Everythings gonna be alright - Sweetbox
Tutto andrà bene.... cosa si può volere di più?

L'AMORE

Gloria - Kanon
L'amore è scritto nel nostro destino e vivrà in eterno... Le parole di Kanon sono molto, molto belle!

LA COSA PIU' IMPORTANTE PER TE

From the inside - Linkin park
No no no... non ci siamo... mi sembra un pò troppo cupo e senza speranze per una come me... o forse no?

COSA VUOI DIVENTARE?

Sun goes down - David Jordan
Ballare giorno e notte?!? Carino... ma non credo faccia per me...

LE TUE DIFFICOLTA'

Daydream tripper - U WAWE (Angel Heart O.S.T)
Se sono in difficoltà mi rifugio nei sogni...

LE TUE SCELTE

One Love - Blue
L'amore , sempre... prima di tutto!